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In decine di Paesi del mondo, The Pirate Bay e altri siti devianti sono bloccati dagli ISP. Le ordinanze dei tribunali e gli altri meccanismi legali sottostanti hanno lo scopo di rendere più difficile l’accesso ai siti pirata. Per contribuire a ciò, Google ha rimosso thepiratebay.org dai suoi risultati di ricerca nelle regioni in cui è già bloccato. A quanto pare, questo divieto si applica ai “pannelli di conoscenza” di Google, dai quali l’URL problematico del sito viene accuratamente rimosso.
Due anni fa, Google ha iniziato a cancellare dai risultati di ricerca gli URL di alcuni popolari siti pirata. Questa decisione non ha avuto un impatto su tutti gli utenti. Invece, Google ha deciso volontariamente di rimuovere gli URL nei Paesi in cui i siti sono bloccati dai provider Internet locali, in genere a seguito di un’ordinanza del tribunale. Nei Paesi Bassi, ad esempio, The Pirate Bay e molti dei suoi mirror e proxy sono stati eliminati da Google in risposta a un avviso inviato dal gruppo antipirateria locale BREIN. Google ha intrapreso azioni simili nel Regno Unito, in Francia e in altri Paesi, dopo aver ricevuto una notifica dai titolari dei diritti.